Questa volta inizio l’articolo con la conclusione.
Questo articolo non serve per farti lavare la coscienza facendoti acquistare prodotti cosmetici con l’etichetta CRUELTY-FREE, queste cose non sono altri santi&santini a cui chiedere l’espiazione delle proprie colpe: essere responsabili comprende ben oltre che pagare un prodotto alla cassa solo perché c'è un marchio etico e questa cosa non ci fa attivare neanche un neurone.
Essere responsabili è una faticata sul percorso della realizzazione di sé, comprende la capacità di non farsi fregare dalla pubblicità e dai marchi. Se non sei pronto a camminare davvero sulla strada della realizzazione del Sé, non dare fastidio, vattene via e non stare a predicare agli altri cosa fare e cosa non fare, ma agisci per davvero!!!! Perché se non agisci per davvero il mondo non ha affatto bisogno di te.
Procedere sul percorso di riconoscimento di sé senza far attenzione a quanta sofferenza si potrebbe "evitare" intorno a sé, è come spegnere un fuoco mentre contemporaneamente ci si butta della benzina.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino.
Dico che preoccuparsi di salvare il mondo cercando di fare qualcosa per gli ammalati di Parkinson dei sobborghi poveri di Buenos Aires che neanche ne conosciamo dell'esistenza è abbastanza stupido oltre che inutile quando troppo spesso è il nostro vicino di casa che ha bisogno di noi, ma adesso mi voglio occuupare della conseguenze prodotte da scelte similari che che quotidianamente facciamo.
Vedere questo video ESEMPI DI SENTIMENTI TRA ANIMALI farà comprendere meglio il contenuto di questo articolo e ci insegnerà molto:
Un giorno farò un articolo sulla revisione della luce, il momento di passaggio dopo la morte con cui avremo a che fare e in cui tutto ciò che abbiamo determinato in quanto dolore ci verrà "conteggiato" dal pallottoliere della nostra anima:
Quindi questo articolo non ha nulla a che vedere con il principio etico relativamente agli animali, ma vuol porre l'accento sui "danni" che determinate scelte causano al percorso del riconoscimento del Sé.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino.
Che ne diresti se il tuo gatto smarrito venisse catturato e trattato così?
Questi sono gatti immobilizzati per prove di tossicità di prodotti cosmetici e/o detergenti.
E se invece questo capitasse al tuo cane?
Qui i cani sono costretti a respirare le emanazioni in aria di prodotti cosmetici e/o detergenti che tu usi.
Chi mi conosce sa che sono allergico alle etichette, quindi essere anche lontanamente riconosciuto come vegano, vegetariano, animalista o balle varie non è per me; tuttavia qui si tratta di usare semplicemente il buon senso perché le nostre azioni hanno rilevanza effettiva nei confronti del proprio percorso di riconoscimento del Sé.
Inoltre, questo articolo, seppur breve, è necessario per fare un po' di chiarezza sul mondo dei prodotti per la persona e la casa in quanto dal 2009 ad oggi si sono susseguite una serie di applicazioni normative che se reperite su internet senza una corretta cronologia, potrebbero far applicare ad oggi vecchie normative e generare confusione.
L'impegno di persone ed organizzazioni per proibire la sperimentazione sugli animali ha inizio nel 1993 e dopo 20 anni produsse un primo successo stabile.
Nel 2004 entrò in vigore il divieto di eseguire test sugli animali, ma solamente per i prodotti finiti (quindi non per i singoli ingredienti) posti in commercio.
Nel 2009 entrarono in vigore i divieti circa la sicurezza del singolo ingrediente e la commercializzazione in Europa di prodotti testati sugli animali in altre parti del mondo.
E solo nel 2013 furono vietati tre test relativi alle allergie e all'effetto cancerogeno (i 3 test sono: tossità da uso ripetuto, tossicità riproduttiva, tossicocinetica; vedi qui) sono stati vietati.
È da sottolineare che in prodotti a norma di legge possono essere presenti sostanze che, prima del 2009 erano state sperimentate sugli animali, ma dopo il 2013 il panorama diventa quasi sicuro (attenzione, dico quasi perché la scappatoia è sempre dietro l'angolo).
Infatti mentre in Europa non è più possibile vendere, ad esempio, cosmetici che sono stati sottoposti a sperimentazione sugli animali, se un ingrediente è testato sugli animali per usi consentiti quali farmaceutica o detergenti, allora esso può essere inglobato nella formulazione di cosmetici.
Oltre ai farmaci anche prodotti chimici, detersivi, pesticidi, additivi devono essere per legge testati sugli animali prima di essere commercializzati. I test prevedono che l’animale venga forzato ad ingerire o respirare la sostanza fino all’avvelenamento e alla morte o che se ne sperimentino gli effetti sugli occhi o sulla pelle nuda. Ogni anno a causa di questi esperimenti trovano una morte orribile milioni di animali di tutte le specie.
E se una goccia di detergente ti dovesse andare nell'occhio? Nessun problema: glela abbiamo già iniettata con una siringa nell'occhio del coniglio e abbiamo visto che gli succede; allo stesso modo se ti va nell'orecchio sai che non ti succederà nulla perché le orecchie gliele abbiamo già scarnificate al coniglio mettendolo a contatto con le sostanze che oggi usiamo; nello specifico questo si chiama TEST DI DRAIZE.
Quindi anche se un cosmetico finito prodotto e commercializzato in Europa (o per la vendita sul mercato estero) non può in nessun modo essere testato sugli animali, potrebbe accadere (in modo assolutamente lecito) che contenga prodotti che attualmente vengono testati sugli animali per altri usi (farmacologico e detergenza) per cui questa sperimentazione è oggi ancora consentita. Vediamo...
La normativa attuale circa la sperimentazione sugli animali non è applicata a detergenti per gli ambienti e per la farmaceutica. Per questo motivo un ingrediente testato per detergenza e farmaceutica che risulti non pericoloso, può SUCCESSIVAMENTE divenire un ingrediente per la cosmetica.
Per dare uno spunto di chiarezza da cui partire, sono cosmetici: shampoo, bagnoschiuma, make-up, crema da barba, sapone, creme di ogni tipo ecc.
Il marchio Cruelty Free si riferisce solo alla questione dei test sugli animali e non si interessa se nel prodotto sono contenuti prodotti animali; paradossalmente un ipotetico cosmetico contenente il di 100% grasso di balena, se non testato sugli animali, può comunque fregiarsi di tale marchio.
E i cosmetici vegani? Quando un prodotto è etichettato come vegano, non contiene nulla di origine animale, né ingredienti di origine animale né ingredienti prodotti da animali. La prima categoria include sostanze come gelatina, colesterolo o collagene. La seconda categoria comprende ingredienti come miele, cera d'api o latte.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino, ma molte persone purtroppo confondono il termine vegan con cruelty free, pensando che se un prodotto non contiene sostanze animali sia automaticamente anche non testato su di essi. Questo è un errore molto grosso, in quanto un prodotto può essere vegano ma non per forza cruelty free.
Per questo un prodotto può essere cruelty free, ma può non essere vegano. In breve: un prodotto che non è stato testato sugli animali può contenere ingredienti derivanti da animali come il miele o il latte.
ATTENZIONE ai marchi Vegan: una certificazione Vegana è cosa diversa da un certificato vegano; nel primo caso c'è solo una autunoma forma di autocontrollo, nel secondo sono delle vere e proprie entità terze che agiscono per verificare che davvero il prodotto sia vegan.
Ho acquistato dei cosmetici con il coniglietto: costano un sacco di soldi, anche tre volte gli equivalenti "commerciali". A questo punto, e sto parlando specificamente dei cosmetici, me ne frego e leggerò solo se contengono o meni prodotti animali, tanto oggi NON sono più testati sugli animali!!!
Per i detergenti la cosa è più complessa, lì dobbiamo trovare prodotti che non siano testati sugli animali, né come prodotto finito né in quanto ingrediente, visto che non esiste ancora alcun divieto di sperimentazione animale. Lo vediamo al prossimo paragrafo.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino.
Questa sezione è solo per chiarire un aspetto tecnico: non esiste nessuna frase, logo o indicazione specifica che indichi che un prodotto oltre a non essere testato su animali non contenga ingredienti di origine animale. Le diciture “Non testato su animali”, “Testato clinicamente”, “Testato dermatologicamente” non hanno alcuna importanza, perché per lo più indica semplicemente che il prodotto finito non è testato, ma se il prodotto contiene ingredienti di origine animale o sostanze testate sugli animali in ambito detergente o farmacologico non lo sapremo mai!!!
Questo perché, come si è detto, prima del 2009 alcuni ingredienti possono essere stati testati su animali e oggi non lo sono più.
Chi vuole esasperatamente usare prodotti che non siano stati testati sugli animali, né quali prodotti finiti, né nei loro singoli componenti, faccia le sue ricerche ma non si fidi di marchi accattivanti e apparentemente rassicuranti sul punto. Io comunque sono dell'idea di "onorare" quegli animali che prima del 2009 hanno donato la loro vita per la sperimentazione di quei prodotti e quindi li uso senza problemi.
Potremmo definire prodotti NO-ANIMAL quelli non hanno in nessun modo a che fare con gli animali e quella che segue è una piccola lista che siamo riusciti a reperire di prodotti detergenti di questo tipo; in questo articolo, visto che i cosmetici non possono più essere sperimentati sugli animali, non sono interessato a segnalare aziende che non usano anche ingredienti antecedenti al 2009 seppur sperimentati sugli animali, quelli non li segnalo in quanto per me non ha senso, rimango dell'idea che basta leggere l'etichetta per assicurarsi che oggi non ci siano ingredienti animali.
Elenco di aziende che producono detergenti per ambienti senza sperimentazione sugli animali
NB: si intende per "detergenti" prodotti per la pulizia di pavimenti, piatti, biancheria ecc.
ALLEGRO NATURA - www.allegronatura.it
BIOERMI - vedi Allegro Natura
BRILLOR - www.cascinameira.com
ECOBLU - vedi San.Eco.Vit.
ECOLAND - vedi San.Eco.Vit.
ECOR - vedi San.Eco.Vit.
HAPPYCLEAN - vedi Allegro Natura
OFFICINA NATURAE - www.officinanaturae.com
SAN.ECO.VIT - www.sanecovit.it
TALYBE - www.talybe.it
Ripeto che tale elenco NON riguarda i prodotti cosmetici.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino.
Per quanto mi riguarda continuerò ad usare i "normali" cosmetici in commercio, ma che non contengano ingredienti animali quali: grassi animali, olii animali, gelatina animale, acido stearico, glicerina, collagene, placenta, ambra grigia, muschio di origine animale, zibetto, olio di castoro, latte, panna, siero di latte, uova, lanolina, miele, cera d’api. Tuttavia, ma senza essere paranoici e a titolo informativo, è da sapere che quando sull'etichetta si legge 'Pantenolo', 'Aminoacidi', o 'Vitamina B' (solo per citarne alcuni), può essere che questi siano di origine animale o vegetale, ma la distinzione non c’è e non è richiesta dalla legge. Alcune aziende hanno rimosso la terminologia 'di origine animale' da alcuni ingredienti per non perdere terreno commerciale.
Ingredienti da prodotti animali sono reperibili qui: lista PETA
Per quanto detto io sono dell'idea che essendoci oggi alternative, sia necessario usare prodotti non solo non testati sugli animali - e lo sono tutti i cosmetici importati o prodotti in Europa - ma anche che non contengono prodotti animali: mi sembra sciocco decidere di usarli visto che ce ne sono altri che non li contengono.
Questo articolo è iniziato con la conclusione, ecco ora la conclusione, ora la si può comprendere meglio.
Questo articolo non serve per farti lavare la coscienza facendoti acquistare prodotti cosmetici con l’etichetta CRUELTY-FREE, queste cose non sono altri santi&santini a cui chiedere l’espiazione delle proprie colpe: essere responsabili comprende ben oltre che pagare un prodotto alla cassa solo perché c'è un marchio etico e questa cosa non ci fa attivare neanche un neurone.
Essere responsabili è una faticata sul percorso della realizzazione di sé, comprende la capacità di non farsi fregare dalla pubblicità e dai marchi.
Se non sei pronto a camminare davvero sulla strada della realizzazione del Sé, non dare fastidio, vattene via e non stare a predicare agli altri cosa fare e cosa non fare, ma agisci per davvero!!!! Perché se non agisci per davvero il mondo non ha affatto bisogno di te.
Dobbiamo evitare dolori inutili agli animali, ciò fa parte del nostro percorso divino.
di Arcangelo Miranda
---------
Legenda:
Tossicità a dose ripetuta: non si è in grado di ipotizzare un termine per la sostituzione completa della sperimentazione animale attualmente necessaria per valutare appieno i rischi cancerogeni delle sostanze chimiche.
Tossicità riproduttiva: saranno necessari oltre dieci anni per la completa messa a punto di una strategia di sperimentazione.
Tossicocinetica: la messa a punto di metodi alternativi di previsione dell’escrezione renale e biliare e dell’assorbimento polmonare richiedano almeno 5-7 anni. Tuttavia richiederà ancora più tempo la messa a punto di un approccio integrato che consenta di pervenire alla completa sostituzione degli animali.