Al termine dell'articolo su Lucio Battisti, affermai che, oltre a Lucio, anche Charlie Chaplin e altri erano esseri molto speciali avevano espresso il loro sé materiale, cioè che avevano, probabilmente, realizzato il motivo per cui erano venuti su questa terra.
Ho quindi dedicato a Charlie Chaplin questo articolo.
Quando pensai di scrivere un articolo dedicato a Charlie Chaplin, mi misi a fare delle ricerche e scoprii che è molto da relativamente poco. Conoscendo Charlot per il cinema muto, sembrava chissà da quanto tempo fosse scomparso, ma è morto solo nel 1977.
Oggi questo articolo è dedicato a tre testi scritti proprio da Charlie Chaplin, tutti dedicati alla vita.
Sir Charles Spencer Chaplin nacque a Londra il 16 aprile 1889, ma non tutti sanno che è morto relativamente poco tempo fa, la notte di Natale del 25 dicembre 1977, in Svizzera.
Chaplin è stato regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico, autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti attori del cinema del XX secolo in ben 75 anni di lavoro svolto.
Nell'AFI (America Film Institute), Chaplin è considerato tra i primi 25 migliori attori di tutta la storia del cinema; io adoro Charlie Chaplin.
Sono innumerevoli i ricordi che i più grandi hanno di questo meraviglioso personaggio, ricolmo di umanità ogni volta che interpretava il suo personaggio più rappresentativo, quello di Charlot, un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio in bambù; tipici del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura ondeggiante.
Tutte le sue interpretazioni sono state recitate con grande umanità: i più grandi tra noi ricorderanno Chaplin nei panni di Charlot ne
Il monello (1921) e in
Luci della città (1931) quello con la fioraia cieca (Virginia Cherrill).
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Il monello - 1921 |
Luci della città - 1931 |
Al di là del ruolo di Charlot, abbiamo Charlie Chaplin ne Il Grande Dittatore, Luci della ribalta e tanti altri, sia divertenti che struggenti.
Chaplin si lamentava che l'immissione dell'audio nel cinema avrebbe snaturato l'abilità recitativa degli attori che, con il cinema muto, doveva per forza emergere e lì lui era grandioso.
Ma nonostante Chaplin sia nato con il muto, anche con il cinema sonoro ebbe successo; come tutti gli esseri superiori, egli recitava in parti che, in qualche modo, erano messaggi della sua vita. Basta ascolatre le parole di questi tre minuti de Il Grande Dittatore per comprendere come Charlie Chaplin riportava il suo pensiero e manteneva la sua integrità in ogni cosa che faceva:
A questo punto, ecco i tre testi di Charlie Chaplin, davvero belli, dedicati a quella cosa meravigliosa chiamata VITA.
C'era una volta, non importa dove e non importa quando, una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.
Decisero insieme di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo e così partirono tutti e tre con il loro asino.
Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "Guardate quel ragazzo quanto è maleducato... lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano".
Allora la moglie disse a suo marito: "Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio." Il marito lo fece scendere e salì sull'asino.
Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "Guardate che svergognato quel tipo... lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa."
Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino.
Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "Povero uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino; e povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!"
Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.
Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: "Sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta: gli spaccheranno la schiena!".
Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino.
Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "Guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!
Qui finisce il pensiero di Charlie Chaplin e voglio fare una riflessione propria del mio libro IO SONO me : qui parliamo dell'effetto del Settimo Specchio Esseno, quello del confronto: noi ci diamo da fare per piacere agli altri, ma il paradosso è che noi non potremmo mai piacere a tutti e, in ogni caso, facendo ciò che gli altri vorrebbero, noi perdiamo di vista noi stessi e non viviamo!!!
Com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama rispetto.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
maturità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto sentirmi tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
stare in pace con se stessi.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
sincerità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso... All'inizio lo chiamavo "sano egoismo"...
Oggi so che questo è
amore di sé.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
semplicità.
Quando ha cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro; ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo.
È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
perfezione.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio Re interiore, l'intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione assegno il nome di
saggezza interiore.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che tutto questo è
La Vita.
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Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili.
Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch’io ho deluso.
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo: mi sono fatto amici per l’eternità.
Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.
Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.
Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto.
Ho telefonato solo per ascoltare una voce.
Mi sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale, ma sono sopravvissuto!
E vivo ancora!
È la vita, non mi stanca.
E anche tu non dovrai stancartene.
Vivi!
È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa!
La vita è troppo bella per essere insignificante!
Charlie Chaplin
di Arcangelo Miranda